Gioco d’azzardo e slot machine

No Slot-800

Petizione

DESCRIZIONE DEL FENOMENO
”GIOCO D’AZZARDO E SLOT MACHINE”

L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato così descrive così il “gioco” sul suo sito istituzionale:
Monopoli
ItaliaI dati forniti dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, che per lo Stato Italiano regola e controlla l’intero comparto dei giochi, a ottobre 2012 confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia, con il primato per il fatturato della Lombardia (1.284 milioni di euro).
Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana, con il 4% del Pil nazionale, 5.000 aziende, 120.000 addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti gioco autorizzati, oltre il 15% del mercato europeo e oltre il 4,4% del mercato mondiale, il 23% del mercato mondiale del gioco online.

Nel 2011 sono stati giocati 79.814 miliardi di euro, 70.262 miliardi nei primi 10 mesi del 2012, il 12% della spesa delle famiglie italiane.

utiliSono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati. Sono necessari 5-6 miliardi l’anno per curare i dipendenti dal gioco, mentre le tasse incassate dallo Stato sono solo 8 miliardi.
Le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario, chi è in difficoltà nel trovare una propria identità: giocano il 47% degli indigenti, il 56% delle persone appartenenti al ceto medio-basso; il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato; l’80,2% dei lavoratori saltuari, l’86,7% dei cassintegrati. Giocano di più e con più soldi i ragazzi delle scuole professionali, e giocano il 61% dei laureati, il 70,4% di chi ha il diploma superiore, l’80,3% di chi ha la licenza media.

classificaGiocano anche gli adolescenti: si stima che giochi il 47,1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni: il 58,1% dei ragazzi e il 36,8% delle ragazze. Gli adolescenti sono più a rischio dipendenza: circa il 4%-8% ha un problema di gioco e il 10-14% è a rischio di diventare giocatore patologico.
Ma giocano pure i bambini: l’8% dei bambini tra i sette e gli undici anni gioca a soldi online; il 15,3% scommette soldi nei giochi offline; i maschi sono più a rischio dipendenza. In molti giocano tutti i soldi a disposizione, altri hanno l’abitudine di sottrarre soldi in casa o dove capita, altri chiedono soldi in prestito a parenti e amici.
La dipendenza dal gioco è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, il quale non riuscirà a uscirne da solo. Il malato di gioco (GAP – Gioco d’Azzardo Patologico) è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all’impulso di giocare e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali, oppure di venire arrestato per falsificazione, frode, appropriazione indebita o evasione fiscale mirate a ottenere danaro per giocare; a volte giunge alla perdita del lavoro per assenteismo. Tutto questo produce sofferenza, difficoltà di relazione anche all’interno della famiglia, litigi e vulnerabilità, fino al suicidio.
Il gioco d’azzardo è un mercato tanto ricco e diffuso in modo così capillare da richiamare la presenza delle mafie anche nel gioco legale, come dimostrano le numerose indagini delle direzioni distrettuali antimafia in tutta Italia
Il gioco lecito è diventato uno dei settori di maggiore interesse per il riciclaggio, rendendo molto più semplice il passaggio di grandi flussi di danaro tramite internet; le mafie sono presenti quindi nelle sale bingo usate come lavanderie per la pulizia di soldi sporchi, nell’imposizione di noleggio di apparecchi, nei prestiti usurai ai giocatori indebitati, nei racket delle slot machine, nell’acquisto dei biglietti vincenti di Lotto, SuperEnalotto, Gratta e vinci pagati con notevole sovraprezzo sia per ripulire il denaro sia per giustificare l’acquisto di beni e attività commerciali, eludendo così i sequestri, con danno umano, sociale, economico enorme.
Il settore dove si concentrano i clan è comunque quello delle slot, perché a maggiore produttività, e la loro diffusione capillare consente anche un presidio generalizzato del territorio, finanche “militare”. La presenza di punti di gioco attira anche la criminalità spicciola, con furti, scippi e minacce, portando insicurezza e degrado nei paesi e nelle città.
Recentemente, la Regione Basilicata, con la Legge Regionale 27 ottobre 2014, n. 30 ha varato “Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)”. La legge regionale, che ha accolto alcuni emendamenti migliorativi proposti dal gruppo consiliare del M5S Basilicata, contiene norme finalizzate alla prevenzione, alla riduzione del rischio e al contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (GAP) nonché alla cura e riabilitazione delle persone affette da tale patologia, tra cui, in particolare, la promozione di azioni fiscali per disincentivare il gioco d’azzardo presso le attività commerciali e per compensarne gli eventuali mancati guadagni, l’istituzione del marchio regionale “Esercizio de-slottizzato – Regione Basilicata“, l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo, la previsione nei Piani sociali di zona di iniziative e attività volte a prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze da gioco.

 

Note
– Informazioni e documentazione tratte da “Dossier sul gioco d’azzardo di Legautonomie
– Grafici tratti da “Gioco d’azzardo, impatto su economia familiare e Stato” – Maurizio Fiasco – Consulta Nazionale Antiusura