Ingiunzioni TARSU: il Comune ha richiesto ai materani somme non dovute?

Il 15 luglio scorso gli attivisti del “Meetup Amici di Beppe Grillo Matera5Stelle.ithanno scritto una lettera al Sindaco di Matera, Sen. Salvatore Adduce, ed al Responsabile del Servizio Tributi del Comune di Matera chiedendo (all’uno e all’altro, secondo le rispettive competenze e responsabilità) se fosse legittimo richiedere ai contribuenti materani, oltre al pagamento di quanto dovuto a titolo di TARSU non pagata, anche ulteriori 12 euro e passa per, non meglio specificate, “spese di procedura”.

Nella lettera si argomentava la richiesta come segue.

Nel caso in cui il comune (come il Comune di Matera) provveda direttamente alla riscossione coattiva delle proprie entrate tramite ingiunzione di pagamento di cui al R.D. n. 639/1910, all’atto della notifica ai contribuenti morosi del titolo esecutivo (rappresentato, appunto, dall’ingiunzione di pagamento) non può “caricare” sul contribuente altri costi, diritti o spese se non quelle di notifica il cui importo è determinato dalla legge (importo recentemente aggiornato con decreto del 12/9/2012, pubblicato in G.U. del 30/10/2012).

Difatti, anche procedura di riscossione coattiva azionata tramite ingiunzione di pagamento (di cui al R.D. n. 639/1910) non si sottrae al tassativo rispetto del principio costituzionale fissato dall’art. 23 Cost., principio che impone che ogni prestazione patrimoniale richiesta al contribuente sia prevista (e precisamente quantificata in termini monetari) da una fonte normativa di rango primario (legge ordinaria) sulla base della quale le somme sono richieste.

Tanto premesso, si evidenziava che nelle ingiunzioni notificate dal comune – relative alle posizioni debitorie irregolari ai fini TARSU -, erano richieste ai contribuenti somme a titolo di “spese di procedura”. Non essendo indicata, nelle ingiunzioni, alcuna fonte normativa che legittimasse la richiesta al contribuente di somme a tale titolo (“spese di procedura”) , era completamente preclusa al medesimo contribuente il controllo dell’an e del quantum della pretesa (quindi, se fossero dovute e come fossero state determinate, quantificate “le spese di procedura”).

A pagina 2 della lettera (di cui all’immagine di seguito) è stato riportato lo stralcio tratto dalla pagina 2 di un ingiunzione notificata, e già pagata, da un contribuente (cliccare sull’immagine per ingrandirla):

A parere degli attivisti del “Meetup Amici di Beppe Grillo Matera5Stelle.it”, appare evidente che le evidenziate somme a titolo di “spese di procedimento” siano stete indebitamente richieste dal Comune ai contribuenti.

Non risultano esservi, infatti, nel vigente quadro normativo che regola la riscossione coattiva delle entrate comunali  – entrate di natura tributaria ed extratributaria, eccetto per le sanzioni del codice della strada – disposizioni di legge che permettano l’addebito ai contribuenti ingiunti di somme a tale titolo (“spese di procedura”)

Alla luce di tutto quanto innanzi evidenziato, gli attivisti del “Meetup Amici di Beppe Grillo Matera5Stelle.it” in ottemperanza ai principi di cui all’art. 23 della Costituzione e all’art. 7 dello “Statuto del Contribuente” L. 212/2000 (chiarezza e motivazione degli atti), all’art. 8 (tutela dell’integrità patrimoniale), all’art. 10 (collaborazione, tutela dell’affidamento e della buona fede nei rapporti tra contribuente e enti impositori) dello stesso “Statuto”, chiedevano al Sindaco ed al Responsabile del Servizio Tributi del Comune di Matera quanto appresso:

– la rettifica in autotutela
(ex art. 14 del Reg. Generale delle Entrate Tributarie e Patrimoniali del Comune approvato con atto di C.C. n. 75/1998) delle ingiunzioni TARSU notificate, detraendo dagli importi ingiunti le somme indebitamente richieste a titolo di “spese di procedimento”;
– la remissione in termini per il pagamento dell’importo dell’ingiunzione rettificata;
– il rimborso agli aventi diritto (contribuenti che hanno già corrisposto l’importo ingiunto) delle evidenziate somme non dovute.

A un mese e mezzo dalla lettera, dal Comune non è giunta, purtroppo, alcuna risposta.

Terminato il periodo di ferie agostane, l’auspicio è che il Sindaco, Sen. Salvatore Adduce, possa trovare il tempo per rispondere alle nostre osservazioni e, possibilmente, disporre, quanto prima, il rimborso delle somme richieste indebitamente ai contribuenti materani. 

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